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Autoemoinfusione: regole basilari da seguire

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ossigeno ozono terapia

Autoemoinfusione: regole basilari da seguire

I medici che praticano l’ Autoemoinfusione in Italia hanno due diversi orientamenti: pochissimi usano il flacone, tutti gli altri, da circa 3 anni, utilizzano la plastica con marchio CE specifica per questa pratica.

E’ necessario chiarire un principio fondamentale della procedura.

La prima parte dell’autoemo infusione è chiamata “prelievo”, e come tale deve seguire le direttive emanate dal Ministero della Salute che detta la seguente procedura:

1) Il prelievo deve essere a caduta (fisiologico).

2) Il sangue durante il prelievo deve essere miscelato continuamente: Bilancia Basculante.

3) Il quantitativo in ml deve essere impostato prima di iniziare lo stesso: Bilancia con possibilità di impostare il prelievo in ml.

4) Al termine il prelievo deve essere bloccato automaticamente: Bilancia dotata di possibilità di blocco automatico.

Risulta evidente, da quanto detto sopra, che il flacone viene tassativamente “escluso” da questa procedura per evidenti controindicazioni che erano sorte già negli anni 70 e che avevano portato il mondo trasfusionale ad abbandonare totalmente il vetro e adottare la platica.

Le ragioni più evidenti allora come oggi erano e sono le seguenti:

A) Prelievo forzato con aspirazione (vuoto d’aria interno al flacone) che accelera il prelievo procurando molto spesso il collabire della vena del donatore o paziente con conseguente blocco del prelievo.

B) Il sangue entra nel flacone con veemenza e i globuli rossi sbattono violentemente contro le pareti rigide del flacone procurando danni irreversibili agli stessi (forte emolisi) e formazione di schiuma iniziale esteticamente negativa oltre che dannosa.

Per questi evidenti danni accertati il mondo trasfusionale in tutta Europa ha adottato la plastica (sacche per sangue).

Finalmente da 3 anni anche i medici italiani possono usufruire di questo nuovo dispositivo che garantisce loro:

1) Prelievo fisiologico per caduta – beneficio per il paziente;

2) Quantità di globuli rossi validi molto elevata (no schiuma, no emolisi);

3) Ossigenazione con O2O3 molto più efficace per il paziente.

Concludendo, si possono fare alcune fondamentali osservazioni:

• No al flacone perché il prelievo forzato è contrario alle disposizioni ministeriali.

• No al flacone perché danneggia i globuli rossi.

• No al flacone perché non garantisce l’esatta ed unica concentrazione fra O2 e O3.

• No al flacone perché è vietato lo smaltimento del vetro nei rifiuti speciali (Alipac).

• No ad aggiungere altri prodotti (farmaci o rimedi omeopatici) nella sacca perché non si conosce assolutamente l’interazione dell’ozono con detti prodotti e quindi può essere pericoloso.

• Sì alla plastica, priva di ftalati, perché autorizzata specificatamente dal Ministero della Salute per l’autoemoinfusione con sangue-ozono.

Dott. Fabio Malipiero

Esperto in sistemi trasfusionali

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